In corso gli incontri al Quirinale.
Come da previsioni le posizioni dei gruppi politici non si modificano. Di Maio ha ribadito al Presidente Sergio Mattarella i suoi no a Forza Italia e Fratelli d’Italia, e anche il dissenso ad un governo tecnico.
Salvini sta ribadendo proprio in questi minuti la propria disponibilità a formare un esecutivo a tempo formato da Centro-Destra e 5 Stelle. La possibilità di un appoggio esterno da parte di Forza Italia è stata rigettata infatti sia dagli azzurri che da Salvini stesso.
Più tardi la delegazione PD guidata da Martina confermerà la propria linea aderente a quella del Presidente della Repubblica.
Tre posizioni non conciliabili per la formazione di un esecutivo in grado di riscuotere la maggioranza in Parlamento.
A Mattarella restano quindi poche armi. La via d’uscita più probabile sarebbe in queste ore quella di un governo a guida di un nome super-parters in grado di riscuotere la fiducia di tutti. Non si tratterebbe di un governo di tecnici puri, ma di politici in grado di dipanare con competenza le matasse relative alla situazione economica e allo studio di una legge elettorale. Per tornare alle urne in primavera.
Al nuovo esecutivo saranno quindi concessi circa 7 mesi per risolvere il mandato. E dopo i tempi tecnici ci sarebbe l’inevitabile ritorno alle urne.
Le elezioni anticipate non sarebbero però un’ipotesi da scartare definitivamente. Se la tensione politica dovesse ulteriormente crescere, potrebbe verificarsi lo strappo.